venerdì 17 gennaio 2014

Primarie, i Socialisti: assurdo escludere candidati non residenti a Bergamo

Il partito socialista di Bergamo non ha partecipato al tavolo di confronto organizzato dal centrosinistra per decidere le regole delle primarie cittadine. Ora Francesco De Lucia, segretario provinciale, si toglie qualche sassolino dalle scarpe e critica il metodo di selezione dei candidati della sfida per decidere il candidato sindaco di Bergamo.
Il partito socialista di Bergamo non ha partecipato al tavolo di confronto organizzato dal centrosinistra per decidere le regole delle primarie cittadine. Ora Francesco De Lucia, segretario provinciale, si toglie qualche sassolino dalle scarpe e critica il metodo di selezione dei candidati della sfida per decidere il candidato sindaco di Bergamo.
Leggo con grande attenzione i diversi articoli inerenti le prossime primarie per la scelta del candidato Sindaco al Comune di Bergamo. Si tratterà di una momento importante essendo il rinnovo dell'amministrazione della città capoluogo, della nostra città, un atto di straordinaria importanza. Le leggo ma resto perplesso "in primis" sul metodo che si sta adottando. Di colpo, senza preavviso, siamo stati esclusi dagli incontri delle forze del centrosinistra e faccio perfino fatica a capire chi lo abbia voluto e perché. Ho perfino pensato che si sia considerato non interessante, per lo schieramento di centrosinistra, il nostro apporto in voti e in "teste". Ma, in questi giorni, sono stato inseguito da candidati e portavoce dei candidati e questo mi fa pensare che forse qualcosa rappresentiamo. Poi sono incominciate a trapelare le prime indiscrezioni sulle regole. Tra queste ci sarebbe il fatto che possono partecipare alle primarie solo i RESIDENTI IN CITTA'. Allora ho semplicemente pensato di essere su "scherzi a parte". Come, ho pensato, le primarie servono ad ampliare la platea degli elettori e si incomincia imponendo una regola (in totale contraddizione con l'attuale legge elettorale) con la quale viene imposta la residenza in città? Quindi, se avessimo un ottimo candidato/a che ha trasferito la residenza in qualche collina limitrofa, magari al confine con il parco dei Colli, oppure in comuni del circondario non può gareggiare? Abbiamo diversi candidati di rilievo che sono residenti nella grande Bergamo. Quella che diventerà città metropolitana. Questa scelta sarebbe stupidamente penalizzante sia per noi che per l'idea di inclusione della quale molti si riempiono la bocca. Mi auguro che "i saggi" si comportino davvero come tali e correggano questa assurdità sperando che non ce ne siano altre. In alternativa valuteremo tutte le opzioni compreso quella di una nostra lista da presentare direttamente al giudizio degli elettori.

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