venerdì 23 maggio 2014

De Lucia, Psi Bergamo "Con Gori la città cambierà in meglio"

Si chiude una campagna elettorale importantissima per il Psi a Bergamo: il simbolo del partito è infatti tornato in corsa alla Amministrative cittadine dopo 24 anni. Un risultato magnifico che è servito a spingere, una volta di più, la volata elettorale di Giorgio Gori, candidato della coalizione di centrosinitra di cui il Psi Bergamo ha deciso di far parte. Ecco, a poche ore dall’apertura delle urne, le impressioni di Francesco De Lucia, segretario provinciale e capolista del Psi.

De Lucia, qual è il suo bilancio di questa campagna elettorale?

“La campagna elettorale è stata lunga e intensa perché iniziata già con le primarie. Per i socialisti, tutta in salita. Siamo tutti volontari della politica, tutti con un lavoro più o meno impegnativo e (magari) con situazioni di crisi, molti con famiglia e figli. Ogni passaggio di questa campagna (le primarie delle idee, la selezione dei candidati, la raccolta delle firme e la promozione del programma) è stato una piccola vetta da scalare che, una volta raggiunta, ci ha fornito sempre più motivazione e voglia di combattere”.  

Che ruolo può giocare il Psi in queste elezioni?

“Il sistema politico amministrativo è da tempo bipolare. Significa che si vince o si perde per un voto. Gori ha lavorato per includere e ampliare la coalizione garantendo pari dignità a tutti. Da queste premesse è nato il nostro accordo. Il Partito Socialista è l'unico che si presenta con il nome che aveva 121 anni fa quando è nato. I valori non invecchiano ma maturano come il "vino buono". Noi saremo determinanti per la vittoria del centrosinistra e daremo il nostro contributo affinché le promesse in campagna elettorale diventino realtà”.  

Avete riportato il Psi in lista a Bergamo dopo 24 anni. Che soddisfazione è stata?

“Sono molto soddisfatto di questa sfida e degli obiettivi che abbiamo,  fin qui, raggiunto. Le emozioni che mi ha dato rivedere il nostro simbolo sui manifesti e le nostre bandiere sventolare sono forti e belle, soprattutto se si calcola che il sottoscritto è entrato nei Collettivi Studenti Socialisti a 16 anni. Leggere e partecipare alla presentazione del libro di Claudio Martelli è stato molto emozionante. Un seguirsi di ricordi: alcuni amari, altri molto più dolci e positivi. I socialisti ci sono perché credono nella tutela del lavoro, nel riconoscimento sia dei meriti che dei bisogni. Perché desiderano una città sicura ma non chiusa in se stessa. Una città dove si studi e si lavori ma ci si possa divertire e stare bene. Sono certo che con il nostro aiuto e con la competenza e il pragmatismo di tutta la coalizione, Bergamo cambierà in meglio”.  

Quali sono le sue sensazioni a poche ore dal voto?

“Sono ottimista perché credo che Gori abbia saputo superare, coi fatti, molti pregiudizi. Ha lavorato tanto e bene: andando nei quartieri, ascoltando e proponendo. Il nostro slogan (Partito Socialista: “Al centro il lavoro”) è stato molto apprezzato. In queste settimane abbiamo contattato, persona per persona, migliaia di cittadini. Già  dalle primarie delle idee era emerso che la sicurezza che chiedono i bergamaschi è sia legata al sentirsi al sicuro da possibili malintenzionati ma, anche, alla sicurezza sociale e quindi alla sicurezza di avere o mantenere un lavoro. Di avere una prospettiva. Purtroppo sono troppi quelli che hanno perso la speranza. E' dovere di chi decide di impegnarsi in politica ricostruire la speranza con i fatti e con la buona amministrazione. Questo sarà il nostro primo impegno per il mandato amministrativo. Ho letto sulla pagina Facebook del sindaco uscente una frase ridicola: “Con Tentorio avremo Cemento zero”. Demagogia pura. Quasi che criminalizzando un materiale fondamentale e, di conseguenza, la multinazionale con sede a Bergamo che maggiormente lo produce si "..è più ecologici..". Altra cosa è dire che bisogna evitare di sottrarre altro territorio all'agricoltura, che bisogna sostituire vecchi immobili con nuovi e con tecnologie che siano a saldo energetico attivo. Anche su questo investirà la nostra amministrazione”.  

Perché, secondo De Lucia, Bergamo deve puntare su Gori?

“Conosco Giorgio Gori dai tempi del liceo anche se per diversi anni ci siamo persi di vista. Ne conosco la tenacia e la serietà. La determinazione e la disponibilità ad ascoltare, ragionare, confrontarsi. In un mondo dinamico dove la competizione è inevitabile bisogna scendere dal calesse col quale si è mossa l'amministrazione Tentorio e cambiare mezzo di trasporto. Magari andare a piedi ma cambiando passo. Bisogna accelerare ed essere parte della rinascita e della ripresa del Paese. Bisogna smettere di perdere occasioni che hanno un’inevitabile ricaduta sull'occupazione e sull'economia locale. L'amministrazione comunale può aiutare l'economia e l'occupazione, basta avere le idee ed essere dei buoni bergamaschi: vogliamo poche chiacchere e tanti fatti. A Bergamo, con Gori, potremo fare la nostra parte. Per motivi di lavoro mi capita di incontrare amici o clienti che provengono da altre regioni a volte da altri Paesi. In un paio di occasioni mi è stato chiesto: "…Francesco, Beghem sui cartelli è scritto in una lingua straniera per far capire ai turisti? E’ esperanto? Siete così avanti? Perché non mi pare sia una lingua di quelle presente nei paesi della CEE". Purtroppo ho risposto, imbarazzato, che si tratta solo del dialetto. Quello sarebbe il biglietto da visita di una città che voleva diventare "Capitale europea della cultura" e che vorrebbe attirare turisti da tutto il mondo...”.


Venerdì, 23 Maggio, 2014 Autore: Redazione Bergamonews

sabato 17 maggio 2014

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Giovedì 22 maggio 2014               dalle 16.00 alle 20.00 = via XX settembre 15/17

Venerdì 23 maggio 2014              dalle 16.00 alle 20.00 = Sentierone, vicino alla vedovella


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